Nota Applicativa Sicurezza N.9 – Tecniche di lavoro per riduzione esposizione a antiblastici
Allo scopo di ridurre l’esposizione a chemioterapici antiblastici ai livelli più bassi possibile, è necessario che gli operatori adottino comportamenti preventivi prestabiliti, nelle varie fasi della manipolazione.
OPERAZIONI DI PREPARAZIONE DEI FARMACI
- Gli operatori devono osservare le modalità di comportamento di seguito riportate ed indossare guanti, camici, maschere.
- Gli operatori devono indossare e togliere i mezzi protettivi individuali (D.P.I.) possibilmente in un ambiente filtro attiguo al locale riservato alla preparazione.
- Allontanare personale non autorizzato.
- Togliersi anelli, bracciali, orologi da polso.
- Non è consentito bere, mangiare, fumare, truccarsi, masticare chewing-gum durante le operazioni di manipolazione e comunque all’interno dei locali.
- Il piano di lavoro deve essere lavato con ipoclorito di sodio al 10% all’inizio ed al temine del lavoro.
- Tutto l’occorrente per la preparazione va posizionato sotto la cappa prima di iniziare il lavoro e le operazioni di manipolazione vanno effettuate al centro della cappa.
- Nella ricostituzione dei farmaci liofilizzati, per evitare spandimenti e nebulizzazioni, sarebbe opportuno utilizzare siringhe dotate di dispositivo anti-spruzzo. In alternativa, può essere utilizzata una siringa con ago da insulina priva di stantuffo per creare un sistema valvola che permetta l’equilibrio tra pressione interna ed esterna al flacone ed impedisca la nebulizzazione del farmaco al momento dell’estrazione dell’ago della siringa.
- Nella preparazione dei farmaci già contenuti in forma di soluti nelle fiale, la manovra di apertura delle fiale deve essere attuata dopo aver verificato che non sia rimasto liquido nella parte superiore e avvolgendo il collo delle fiala con una garza sterile. L’apertura delle fiale deve essere attuata mediante movimenti delle mani rivolti verso l’esterno.
- Nelle manovre di espulsione dell’aria dalla siringa e dosaggio del farmaco, l’ago va protetto con garza sterile, onde evitare la contaminazione dell’operatore in caso di fuoriuscita del farmaco. Il farmaco dosato va introdotto nel flacone da fleboclisi perforando la parte centrale della membrana del tappo. Nel rimuovere la siringa dal flacone.
- Al termine della preparazione eliminare nei contenitori per rifiuti speciali camice, mascherina, guanti, calzari, cappellino. Disinfettare gli occhiali di protezione.
SMALTIMENTO
Tutti i materiali residui dalle operazioni di manipolazione devono essere considerati rifiuti speciali ospedalieri (RSO). Prima di inviare il prodotto ad incenerimento è preferibile effettuare un trattamento di inattivazione. Si consiglia l’utilizzo di prodotti di semplice impiego e con bassa reattività come ad esempio l’ipoclorito di sodio.
I filtri della cappe, dopo la loro rimozione, devono essere riposti in sistemi a doppio involucro, considerati come tossico-nocivi, sot-toposti ad inattivazione e quindi smaltiti.
MISURE IN CASO DI CONTATTO CON LA CUTE/MUCOSE DELL’OPERATORE
Contaminazione oculare – Lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua distillata o soluzione fisiologica od altro idoneo liquido e consultare il medico specialista nel più breve tempo possibile.
Contaminazione cutanea – Lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e sapone. Consultare il medico specialista in caso di comparsa di una reazione dermatologica.
Puntura accidentale – Lavare e disinfettare immediatamente la zona colpita.
E’ indispensabile che ogni area a rischio sia dotata di un protocollo di immediato intervento con le misure urgenti da adottare e gli eventuali antidoti da utilizzare. Un kit di intervento in caso di spandimenti deve essere presente nell’area di stoccaggio, preparazione e somministrazione. Tutto il personale autorizzato deve essere adeguatamente addestrato ad operare in condizioni di emergenza.
Il kit deve contenere un chiaro protocollo con le procedure per il trattamento immediato, le protezioni personali, gli eventuali neu-tralizzatori e le sostanze assorbenti, un contenitore rigido per la raccolta di eventuali frammenti in vetro, una paletta a perdere. Gli eventuali liquidi vanno assorbiti o con panni o con telini in TNT monouso; panni umidi per rimuovere le polveri. La bonifica dell’area inizierà dalla zona meno contaminata, rimuovendo tutto l materiale, inclusi i vetri rotti, e detergendo con acqua ed una soluzione di ipoclorito al 10% per almeno tre volte l’area contaminata. Il materiale utilizzato per le operazioni di pulizia, i camici e guanti di protezione monouso, devono essere smaltiti negli appositi contenitori per R.S.O. a chiusura ermetica e non reversibile.
Fonte: Note rilevate dal Documento del Ministero della Sanità, Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, Dipartimento Medicina del Lavoro “La prevenzione dei rischi lavorativi derivanti dall’uso di chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario e gli adempimenti previsti dal D.lgs.81/08”.
Testo: Roberto Ligugnana