Fotostabilità e shelf-life

Nelle industrie alimentari, farmaceutiche e cosmetiche, valutare l’effetto della radiazione solare sui propri prodotti e sul loro packaging è fondamentale.  Dovunque c’è luce esiste infatti il rischio di reazioni foto-indotte. Nel caso di alimenti o bevande ciò ha un impatto sui coloranti, vitamine, fragranze ed essenze oltre che sull’omogeneità dei prodotti stessi.

Sottoposti alla luce i colori possono trasformarsi per tono o intensità. Il gusto ed il profumo possono alterarsi. Le vitamine possono disperdersi. Il packaging può apparire vecchio o di scarsa qualità.

Poter svolgere test di simulazione in tempi accelerati anche di 50 volte rispetto al reale, può diventare un fattore di successo per l’azienda.

Essere rapidi nel fornire informazioni sicure e ripetibili nella fase di formulazione dei propri prodotti, nel loro sviluppo, nella gestione di eventuali reclami e nella preparazione della documentazione necessaria alla loro commercializzazione, oggi è possibile grazie ad appositi strumenti.

Noti e largamente diffusi ad esempio nell’ambito farmaceutico e cosmetico, per l’effettuazione in tempi accelerati delle prove ICH e Colipa, questi strumenti stanno diventando una risorsa anche in ambito R&D e Controllo Qualità per l’industria alimentare.

Nati per degradare in tempi ridotti prodotti come inchiostri, vernici, carta, tessuti e plastica garantiscono l’ottenimento di risultati attendibili, riproducibili e confrontabili scientificamente.

Conosciuti come SUNTEST e Xenotest, questi strumenti sono equipaggiati con una speciale sorgente allo Xenon che è il cuore di queste attrezzature che, oltre ad irradiare, permettono di controllare anche la temperatura e se necessario anche l’umidità.

In questi strumenti, la luce allo Xenon viene intercettata da speciali filtri ottici, selezionabili in funzione di ciò che si vuole simulare. In questo modo si possono produrre gli effetti della radiazione solare all’aperto, all’interno di edifici nonché la luce artificiale tipica dei supermarket.

In questo modo ciò che è sensibile nel range UVB, sia ciò che reagisce nell’ambito UVA o nel Visibile sarà indotto alla modificazione e non mancherà inoltre l’apporto della radiazione IR necessaria per ottenere un riscaldamento naturale e  realistico del prodotto. La temperatura infatti è un importante fattore di stress e di accelerazione dei processi di degradazione  che è necessario considerare e controllare.

Notizia fornita da URAI Spa – www.urai.it