I PADRI DELLA SCIENZA – Fritz Haber (1868 – 1934)
Chimico tedesco. Fra il 1886 e il 1891 studiò all’Università di Heidelberg sotto la direzione di Robert Bunsen; lavorò successivamente all’Università di Berlino, nel gruppo di A. W. Hoffmann, e infine all’Ecole technique di Charlottenberg con Carl Liebermann.
Prima di cominciare la sua carriera accademica, lavorò nell’impresa chimica del padre e al Politecnico Federale di Zurigo con Georg Lunge.
Nel periodo fra il 1894 e il 1911 sviluppò assieme a Carl Bosch il processo di sintesi dell’ammoniaca ad alta temperatura e pressione, a partire da idrogeno e azoto con ferro come catalizzatore (in seguito noto come processo Haber-Bosch), che gli fece vincere il Premio Nobel nel 1918 con la motivazione “per la sintesi dell’ammoniaca dai suoi elementi”.
Durante la Prima guerra mondiale convinse lo Stato Maggiore dell’esercito tedesco ad usare gas tossici contro gli avversari. Furono utilizzati per la prima volta contro i soldati russi nel 1915 ma non ottennero un effetto decisivo. Per questi meriti gli fu attribuito il grado di capitano dell’esercito.
La costante di Haber indica la dose minima di gas fatale per l’uomo.
Si occupò anche delle reazioni di combustione, della separazione dell’oro dall’acqua di mare e di elettrochimica.
La maggior parte del suo lavoro ebbe luogo fra il 1911 e 1933 presso l’Istituto di Fisica e Elettrochimica di Berlino, da cui diede le dimissioni quando i nazisti promulgarono le prime leggi xenofobe. In quanto ebreo fu costretto ad emigrare in Palestina della cittadina di Rehovot (ora Israele).
Nel periodo fra le due guerre mondiali Haber si interessò di pesticidi e mise a punto il procedimento per la sintesi dell’ acido cianidrico, denominato commercialmente Zyklon B, che era originariamente destinato alla disinfestazione di pidocchi ed altri parassiti.