Nota Applicativa Glossario N.38 – GLOSSARIO Agenti biologici
Accuratezza
Grado di accordo tra il risultato di una misura ed il valore di riferimento accettato del misurando.
Aerobio
Organismo (batterio) che ricava la propria energia (sintetizza l’ATP che gli è necessario) attraverso l’ossidazione di composti chimici ed utilizza a questo scopo l’O2 atmosferico che funziona da accettore finale di idrogeno o meglio di elettroni.
Microrganismo che vive e si sviluppa in presenza di O2 libero ed aria
Anaerobio
Organismo che si procura energia usando accettori di elettroni diversi dall’O2 quali sostanze inorganiche (solfati, nitrati) o attraverso le fermentazioni (che si svolgono in assenza di ossigeno e che si servono di composti organici quali accettori finali).
Microrganismo che vive e si sviluppa in assenza di O2 libero ed aria
Asporigeno
Organismo non in grado di trasformarsi in spora, tipica forma di resistenza che consente di sopportare condizioni di difficile sopravvivenza.
Aerosol
Dispersione di solidi o liquidi in un ambiente gassoso.
Agar
Polisaccaride complesso, estratto dalle alghe rosse, utilizzato nella pratica analitica microbiologica come substrato di crescita di batteri, miceti, ecc. Ha una temperatura di fusione di circa 100°C ed una temperatura di solidificazione di 44°C (passa dallo stato di sol a quello di gel).
Ciò consente di effettuare incubazioni alla temperatura più idonea per i diversi generi e specie di microrganismi di interesse diagnostico da determinare.
Normalmente viene impiegato in sospensione acquosa all’1,5-2%.
L’agar risulta inoltre del tutto inerte, e pertanto privo di qualunque interazione con le colture microbiche che supporta. Tale proprietà lo rende particolarmente adatto per l’impiego di cui sopra.
Agente biologico
Qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni. (D.Lgs. 626/94-titolo VIII capo I, art. 74)
Agente chimico
Qualsiasi elemento chimico e/o prodotto, da soli o in miscela come si trovano in natura o come vengono originati da un’attività lavorativa, sia che siano prodotti intenzionanalmente oppure no, sia che siano immessi sul mercato oppure no.
Allergene
Sostanza di diversa natura, innocua per la maggior parte degli organismi, ma che in alcuni soggetti è in grado di indurre reazioni allergiche.
Anticorpo
Cellula del sistema immunitario che ha il compito di “difendere” l’organismo da vari tipi di insulti.
Struttura molecolare di natura proteica (immunoglobulina) formata da un organismo in risposta ad un antigene, con il quale reagisce in modo specifico.
Anticorpo
Si tratta di un particolare costituente del siero, con le caratteristiche delle immunoglobuline, che viene prodotto quando sostanze eterogenee provviste di peculiari requisiti (i cosiddetti antigeni) penetrano in un organismo.
Antigene
Qualsiasi sostanza diversa dal proprio protoplasma che, se introdotta nell’organismo, scatena la produzione di anticorpi
Sostanza che, introdotta in un organismo vivente (vertebrato) di natura diversa, stimola la produzione di un anticorpo specifico
Nella grande maggioranza dei casi, gli antigeni sono strutture di natura proteica: talvolta anche polisaccaridi possono indurre la produzione di anticorpi (deve comunque trattarsi di macromolecole con un peso molecolare superiore a 10.000.
Qualsiasi sostanza diversa dal proprio protoplasma che, se introdotta in un organismo vivente, stimola la produzione di anticorpi.
Nella grande maggioranza dei casi, gli antigeni sono strutture di natura proteica, talvolta però anche i polisaccaridi possono indurre la produzione di anticorpi.
Batterio
Organismo unicellulare procariota, metabolicamente attivo, nella maggior parte dei casi capace di vita propria, la cui dimensione può raggiungere qualche decina di micrometri. Normalmente è in grado di moltiplicarsi per scissione binaria.
Batteriofago
Agente virale il cui ciclo vitale si sviluppa in una specifica cellula batterica ospite.
Bioaerosol
Tipologia particolare di aerosol nel quale la dispersione nel gas è costituita da agenti biologici.
Campionatore
Apparecchiatura per il prelievo di inquinanti aerodispersi. Permette di regolare il flusso di prelievo e di misurare il volume di aria prelevata. Può essere destinato a prelievi di inquinanti chimici o biologici.
Il campionatore per agenti biologici permette di campionare i microrganismi presenti in ambiente indoor o outdoor attraverso l’impatto su di un terreno di coltura appositamente preparato.
Campionatore ad impatto ortogonale
Campionatore per agenti biologici nel quale la collisione fra i microrganismi e la superficie solida avviene in modo perpendicolare alla superficie stessa.
Campionatore ad impatto tangenziale
Campionatore per agenti biologici nel quale la collisione fra i microrganismi e la superficie solida avviene in modo tangenziale alla superficie stessa.
Capsula Petri (piastra)
Apposito supporto, per lo più di materiale plastico monouso sterile, di diametro variabile, in cui può essere stratificato un substrato di crescita agarizzato, allo scopo di ottenere in modo pratico e razionale colture microbiche.
Carica microbica
Concentrazione di microrganismi rilevata in un determinato substrato, attraverso il conteggio diretto delle cellule microbiche in grado di differenziare colonie su terreni colturali agarizzati, o per mezzo di valutazioni statistiche riferentesi a sviluppi microbici in terreni liquidi (criterio M.P.N. –Most Probable Number-).
Cellula
l’unità fondamentale della vita di tutti gli esseri viventi (con esclusione dei virus): è il più piccolo aggregato di materia vivente in grado di avere e mantenere una vita propria. La forma della cellula è legata allo stato di aggregazione e alla sua funzione: esistono cellule sferoidali, ma la massima parte delle cellule assume forme più varie in seguito alle spinte meccaniche e alla pressione delle cellule contigue.
Clostridi solfito-riduttori
Gruppo di batteri anaerobi sporigeni Gram-positivi, riconducibili al genere Clostridium, normalmente presenti sia a livello ambientale che nell’intestino dell’uomo e degli animali.
Le loro spore possono permanere per periodi anche molto lunghi in substrati poveri di sostanze nutritizie, quali l’acqua, e costituire pertanto utili indicatori di contaminazione remota, anche in assenza di coliformi ed enterococchi.
Coliformi
Gruppo di batteri Gram-negativi, aerobi o anaerobi facoltativi, non sporigeni, in grado di fermentare il lattosio, tipicamente diffusi nell’intestino umano ed animale.
Con la eccezione della specie Escherichia coli, generalmente i coliformi possono adattarsi a sopravvivere a livello ambientale.
Coliformi fecali
Coliformi in grado di svilupparsi e di mantenere le medesime proprietà biochimiche sia a 37 °C sia a 44 °C.
Coltura cellulare
Il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari .(D.Lgs. 626/94-titolo VIII capo I, art. 74).
Compensazione della portata
Correzione del valore di portata impostato in modo che tale valore rimanga costante al variare delle perdite di carico.
Contaminazione microbica
Condizione per la quale, in un determinato substrato, oltre alla microflora propria del medesimo (autoctona o endogena), è presente una microflora di derivazione esterna, ambientale o umana (alloctona o “di contaminazione”), che comunque non appare riconducibile alla ecologia microbica del substrato stesso.
Dose infettante
Numero di microrganismi necessari per indurre, sperimentalmente o accidentalmente, l’infezione.
La capacità infettante di un microrganismo, misurata nell’animale da esperimento, viene generalmente espressa come DI 50.
Dose infettante 50
Indica il numero di microrganismi necessari per causare un’infezione oggettivabile nel 50% degli animali sottoposti a contagio sperimentale.
Enterococchi
Gruppo di batteri Gram-positivi, aerobi o anaerobi facoltativi, tipicamente diffusi nell’intestino dell’uomo e degli animali a sangue caldo.
Catalasi-negativi, sono in grado di svilupparsi a 45 °C e di idrolizzare la esculina.
A livello ambientale non risultano normalmente in grado di moltiplicarsi, ma possono sopravvivere per tempi maggiormente prolungati rispetto ad Escherichia coli: in virtù di ciò, la loro presenza nel mezzo idrico, anche in assenza di E. coli, viene considerato un indice attendibile di contaminazione fecale, prevalentemente di origine animale.
Escherichia coli
Specie di batteri Gram-negativi, aerobi o anaerobi facoltativi, tipicamente diffusi nell’intestino dell’uomo e degli animali a sangue caldo.
Sono in grado di fermentare lattosio e mannitolo, con produzione di acido e gas, oltre che di produrre indolo dal triptofano e di idrolizzare il 4-metil-umbelliferil-β-D-glucuronide, sempre ad una temperatura di 44 °C.
Non si moltiplicano a livello ambientale, ove la loro capacità di sopravvivenza è limitata, per cui la loro presenza in una matrice di tale derivazione è indice di recenti episodi di contaminazione fecale.
Esposizione biologica
Quantità di un agente biologico che raggiunge l’organismo umano, di norma espressa in termini di concentrazione dell’agente, durata e frequenza.
Flambare
Termine correntemente utilizzato nella pratica analitica microbiologica per indicare l’azione con cui, in occasione di prelievi di campioni da sottoporre a prova o nel corso della attività di laboratorio, si portano a contatto con la fiamma utensili (ad esempio pinze metalliche) oppure vetreria (matracci o bottiglie in corrispondenza delle rispettive imboccature) allo scopo di ottenerne una sia pur empirica sterilizzazione.
Funghi
organismi viventi aventi le seguenti caratteristiche:
- Completa mancanza di tessuti differenziati e di elementi conduttori
- Sistema riproduttivo attraverso elementi detti spore (e non attraverso uno stadio embrionale come avviene per Animali e Piante)
Al regno dei Fungi in senso stretto appartengono decine di migliaia di organismi, da molto semplici (unicellulari) a più complessi, pluricellulari, con struttura vegetativa organizzata in cellule filamentose dette ife, le quali si sviluppano all’interno del substrato di crescita a formare un reticolo intrecciato detto micelio.
IA (Indice di Amplificazione)
E’ dato dal rapporto fra IGCM indoor e IGCM outdoor (IGCM indoor / IGCM outdoor). E’ indice della capacità del sistema di ventilazione di abbattere la carica batterica.
ICM (Indice di contaminazione da batteri mesofili)
E’ dato dal rapporto fra le concentrazioni di batteri mesofili e quella di batteri psicrofili ( UFC/m3 37°C / UFC/m3 20°C).
Indica la prevalenza relativa dei batteri di origine antropica oppure ambientale.
IGCM (Indice globale di contaminazione microbica)
Nasce dalla somma delle concentrazioni di batteri mesofili, psicrofili, muffe e lieviti (UFC/m3 37°C +UFC/m3 20°C + UFC/m3 muffe e lieviti). Indica il livello di contaminazione batterica di un ambiente di vita o di lavoro; il valore di IGCM permette di attribuire una classe di contaminazione che varia da molto bassa ad alta. Quando la classe di contaminazione è superiore ad intermedia si valutano i valori di ICM ed IA.
Impinger
Sistema di prelievo per aeriformi, che consente l’adsorbimento della sostanza ricercata in una soluzione liquida a seguito di gorgogliamento.
Incertezza di misura
Parametro che caratterizza la dispersione dei valori di una misura e definisce un intervallo entro il quale una larga frazione della distribuzione dei risultati potrebbe, ragionevolmente, essere attribuita al misurando.
Incubazione
Periodo di esposizione di una coltura microbica ad una temperatura controllata, per ottenerne lo sviluppo o la rivivificazione. Normalmente è effettuata per mezzo di termostati (ad aria o ad acqua).
Inoculo
Trasferimento di una ridotta carica microbica in un substrato favorevole per ottenerne un consistente sviluppo.
Lieviti
I lieviti sono un gruppo di funghi, formati da un unico tipo di cellula eucariota di forma ellittica o sferica. Sono state catalogate più di mille specie di lieviti. La maggior parte dei lieviti appartengono al gruppo degli Ascomiceti. Un piccolo numero di lieviti, come la Candida albicans, possono causare infezioni nell’uomo.
Linee guida
Documento operativo contenente informazioni per la gestione di un particolare problema; ad esempio gli orientamenti necessari per l’effettuazione di un campionamento in un determinato ambiente (ad es: linee guida ISPESL ’99 per le sale operatorie) e le concentrazioni da ritenersi accettabili per i vari punti campionati.
Linfocita
Cellula presente nel sangue che costituisce il fondamentale mediatore della risposta immunitaria.
Si differenzia da una cellula staminale linfatica- immunoblasto- che diventa linfoblasto e poi linfocita.
Esistono due popolazioni di linfociti e più precisamente:
- Linfociti B(da bone marrow = midollo osseo o borsa) dai quali dipende l’immunità umorale.
Rappresentano circa il 30% del totale, vivono pochi giorni, sono i precursori delle plasmacellule e si trovano nel punto di congiungimento corticomidollare dei linfonodi.
- Linfociti T (da timo).
Costituiscono circa il 65-80% del totale e sono responsabili dell’immunità mediata da cellule. Hanno vita lunga, dell’ordine di mesi o anni, e colonizzano nelle zone paracorticali dove .si moltiplicano sempre come linfociti.
La popolazione di linfociti T dipende dalla presenza del timo funzionante ed, in generale, una deficienza del sistema dei linfociti T si manifesta come difetto della immunità a mediazione cellulare.
E’ stato però dimostrato che ambedue le popolazioni linfocitarie sono necessarie per la risposta immunitaria, in altre parole i linfociti T oltre a determinare l’immunità di tipo cellulare intervengono anche in quella umorale (cellule helper).
LOD (Limit of detection)
In campo microbiologico è rappresentato dal numero di particelle per porzione analitica dove la probabilità di un risulato negativo è uguale a 5%. Il calcolo secondo la distribuzione Poisson indica che tale numero di particelle è 3.
LOQ (Limit of quantitation)
In campo analitico è rappresentato usualmente dal valore ottenuto moltiplicando per 10 lo scarto tipo del risultato ottenuto.
Lipopolisaccaride (LPS)
Importante componente della parete cellulare dei batteri Gram-negativi. Costituito da un lipide complesso (lipide A) e da un polisaccaride composto da una parte centrale e da una serie terminale di unità ripetute.
Il polisaccaride rappresenta l’antigene di superficie della cellula batterica (antigene O), mentre alla componente lipidica è associata la tossicità tipica (endotossina, liberata quando la cellula subisce una azione di lisi).
Membrana in gelatina
Tipo di supporto utilizzato per l’esecuzioni di particolari monitoraggi biologici.
Micelio
Il micelio o tallo fungino è costituito dall’insieme delle ife (strurrure tubulari semplici o ramificate) che in parte penetrano nel terreno a dare il micelio vegetativo, che assorbe le sostanze nutritizie, in parte si sviluppano al di sopra della superficie formando il micelio aereo (o riproduttivo) che reca le strutture riproduttive. Le forme più evolute dispongono di strutture pluricellulari con ife settate.
In genere ogni cellula del micelio è avvolta da una parete (o tunica) che si continua con quella della cellula vicina.
Miceti o funghi
Microrganismi eucariotici, ubiquitari, che a volte danno luogo ad organizzazioni pluricellulari di notevole grandezza. Abbondano nel suolo, nelle acque, nella vegetazione e possono altresì determinare manifestazioni patologiche a carico di vegetali, animali (zoofili) e anche nell’uomo (antropofili).
Sono chemiosintetici, eterotrofi ed immobili. Presentano parete rigida, chiamata tunica, composta da chitina. Il corpo di qualsiasi micete è denominato tallo ed è costituito da filamenti di tipo tubulare –ife-il cui diametro è sempre maggiore ad 1 micron
Si riproducono per spore generalmente asessuate (solo in qualche caso si assiste a fenomeni tipicamente sessuali).
Miceti (o funghi)
Con tale termine si indica una molteplicità di organismi eucariotici, eterotrofi, ubiquitari, con cellule dotate di nucleo ben definito e privi di materiale fotosintetico (clorofilla). Diversi generi possono dar luogo alla formazione di spore.
Comprendono i lieviti (organismi unicellulari) e le muffe (organismi pluricellulari e filamentosi).
Microrganismo
Qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico (D.Lgs. 626/94-titolo VIII capo I, art. 74).
Microrganismi mesofili
Microrganismi la cui temperatura ottimale di sviluppo si colloca tra i 20 ed i 45 °C.
Microrganismi psicrofili
Microrganismi la cui temperatura ottimale di sviluppo risulta inferiore ai 20 °C.
Microrganismi termofili
Microrganismi la cui temperatura ottimale di sviluppo risulta superiore ai 45 °C.
Misurando
Grandezza particolare sottoposta a misura
Muffe
Le muffe sono micro-organismi appartenenti al regno vegetale. Durante la crescita producono le spore, di forma sferica e dimensioni molto piccole (assai simili a pollini), che si disperdono nell’aria durante il periodo di sporulazione (principalmente in estate e autunno) e causano i sintomi allergici. Le muffe possono crescere sia all’interno che all’esterno delle abitazioni.
All’interno si trovano principalmente su alimenti non adeguatamente conservati, su indumenti di lana, su pareti e pavimenti umidi, su carta da parati, sul terriccio e le foglie di piante ornamentali, nei sistemi di condizionamento d’aria, negli umidificatori, nei frigoriferi, in particolare intorno alle guarnizioni di chiusura dello sportello. All’esterno delle abitazioni si trovano principalmente sul suolo e su materiale organico in decomposizione (frutta, legno, cereali, foglie ecc.). Possono trovarsi in grandi quantità in particolari ambienti di lavoro come caseifici, salumifici, cartiere, stalle, silos, magazzini, vivai e serre, e nelle industrie farmaceutiche. Le condizioni ottimali per il loro sviluppo sono date da una temperatura compresa tra i 18° e i 40°C e un’umidità compresa tra il 75% ed il 95%. Nel nostro paese la muffa più allergizzante è l’Alternaria, seguita da Cladosporium, Aspergillus, Epicoccum e Penicillium.
OEL (Occupational Exposure Limits)
Lista di valori limite di esposizione pubblicata dallo SCOEL (Scientific Comittee for Occupational Exposure Limits), organismo scientifico dell’Unione Europea.
Parassita
Essere vivente che vive e si accresce a spese di un altro. In genere l’organismo parassita è sempre più piccolo di quello ospite.
Il parassitismo è una forma di simbiosi che può verificarsi anche tra due specie batteriche.
Patogeno
Organismo (specie microbica) in grado di determinare malattia nell’uomo e negli altri esseri viventi.
Possiede ben sviluppate capacità che gli permettono di invadere l’ospite e di provocare in esso la malattia infettiva.
Patogenicità
Proprietà per cui un microrganismo può esplicare una azione lesiva nell’organismo umano. Tale azione si sviluppa attraverso la sintesi o liberazione di sostanze tossiche (tossicità) o conseguentemente alla capacità di penetrare nei tessuti, moltiplicarsi e diffondersi anche ad altri organi o tessuti (invasività).
Piastra da contatto (“contact plate”)
Particolare tipo di capsula Petri che, in virtù di una specifica conformazione, consente di portare direttamente a contatto il terreno agarizzato in essa contenuto con una superficie dalla quale si intenda effettuare un prelievo per prove microbiologiche.
Portata
Volume di fluido che attraversa una determinata sezione nell’unità di tempo; riferita al campionamento definisce la quantità di aria prelevata nell’unità di tempo.
Precisione
Grado di accordo tra i risultati di test indipendenti ottenuti con un procedimento di analisi in condizioni ben specificate.
Ripetibilità.
Precisione in condizioni secondo cui i risultati indipendenti sono ottenuti con lo stesso metodo, sugli stessi campioni, nello stesso laboratorio, con lo stesso operatore, usando la stessa apparecchiatura entro brevi intervalli di tempo
Riproducibilità
Precisione in condizioni secondo cui i risultati indipendenti sono ottenuti con lo stesso metodo, sugli stessi campioni, in laboratori diversi, con diversi operatori e diverse apparecchiature.
Rischio
Combinazione fattoriale fra la probabilità che si verifichi un evento avverso e la gravità del danno provocato dall’evento.
R= P X G
Combinazione della probabilità di un evento avverso e delle sue conseguenze sull’uomo.
Rischio biologico
Rischio connesso alla azione di agenti biologici, la cui presenza può essere nota e/o dovuta ad azioni volontarie, oppure sconosciuta e legata a fattori accidentali e/o non preventivabili.
Probabilità di un effetto avverso sull’uomo come conseguenza di una determinata esposizione ad un agente biologico.
Salmonella
Genere di batteri Gram-negativi, aerobi o anaerobi facoltativi, non sporigeni e con cellule di forma bastoncellare.
Non sono in grado di fermentare il lattosio e risultano ossidasi-negativi.
Sono tra i più comuni agenti eziologici di forme intestinali nell’uomo.
Scostamento (bias)
Differenza tra la media dei risultati analitici ottenuti in condizione di ripetibilità e il valore di riferimento accettato.
Slides (Divora)
Spora batterica (endospora)
Forma di resistenza a condizioni sfavorevoli in cui determinati generi batterici possono trasformarsi quando si trovino in condizioni di esaurimento nutritivo, e che si libera nella fase in cui la cellula madre subisce un processo di autolisi.
La spora è, di fatto, una cellula in fase non attiva, altamente resistente al disseccamento, al calore ed agli agenti chimici.
Quando si ripristinano condizioni favorevoli per lo sviluppo dei germi in questione, la spora può germinare e dare nuovamente origine ad una cellula vegetativa.
Sporigeno
Organismo in grado di dar luogo alla formazione di spore. A livello batterico evidenziano tale capacità il genere Clostridium (anaerobio obbligato), il genere Bacillus (aerobio obbligato) ed il genere Sporosarcina (Gram-positivo con cellule di forma coccoide).
Stripes (Divora)
Sviluppo microbico
Evidenziazione di popolazioni microbiche, che può essere ottenuta sia su terreni colturali agarizzati, con differenziazione di colonie, sia in terreni liquidi, con comparsa di una caratteristica torbidità ed eventuale viraggio di colore del substrato stesso.
Tampone
Dispositivo sterile di raccolta, atossico e non inibente la crescita dei microrganismi campionati, formato da una specifica matrice di idonee dimensioni, montato su un applicatore (da UNI EN ISO 14698-1)
Terreno agarizzato
Substrato di crescita specifico per i microrganismi, costituito da agar , contenente:
base minerale (tutti quei nutrienti che possono essere somministrati ad un qualsiasi microrganismo in forma inorganica ) sorgente di energia, di carbonio, di azoto, fosforo, di zolfo qualsiasi altro fattore di crescita richiesto.
I terreni possono essere nutritivi, selettivi o selettivi e differenziali.
Terreno di coltura
Miscela di diversi componenti, naturali o di sintesi, formulata per permettere la crescita dei microrganismi al di fuori del loro habitat originale.
Substrato in grado di supportare la crescita microbica essendovi, nella propria composizione, tutti i fattori a tal fine necessari (fonti di carbonio e azoto, donatori ed accettori di idrogeno, minerali, fattori specifici di crescita).
Può essere utilizzato allo stato liquido o addizionato di agar per ottenerne la solidificazione.
In funzione della tipologia di microrganismi per i quali risulta adatto, può essere classificato come terreno di coltura completo, minimo, selettivo, differenziale.
Terreno liquido o brodo
Semplice soluzione in acqua di componenti nutritivi essenziali per lo sviluppo microbico.
TLV (Threshold Limit Value)
Lista di valori limite pubblicata annualmente dalla ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists). Vengono indicati valori TWA (Time Weighted Average, riferiti ad esposizioni professionali di 8 ore per 5 giorni alla settimana), STEL (Short Term Exposure Limit, riferiti ad esposizioni di breve durata) e CEILING (valore limite che non deve mai essere superato).
Unità formante colonia (UFC)
Termine correntemente in uso per indicare il numero di cellule microbiche rilevate in un conteggio effettuato su terreno colturale agarizzato.
La norma UNI ENV ISO 13843:2003 sconsiglia tuttavia l’utilizzo di tale termine, rilevando al riguardo che una colonia può originarsi non solo da una singola cellula, ma anche da un aggregato di cellule e non risulta pertanto corretto considerare rigidamente una corrispondenza tra numero di colonie osservate e numero di cellule presenti sul substrato.
Il riferimento a termini quali: unità di crescita, particella vitale, germe, appare più rispondente alla realtà, oltre che maggiormente adatto non solo a conteggi su piastra, ma anche a prove condotte con il criterio M.P.N.).
Unità vitale-VU
Una o più particelle vitali contate come singola unità.
Valore limite
Concentrazione di riferimento di un agente chimico o biologico in aria.
Valore limite di soglia
Concentrazione di sostanze contaminanti alla quale si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa essere esposta senza effetti negativi per la salute. Le liste di valori limite sono promulgate da diversi organismi scientifici internazionali.
Valore guida
Concentrazione di agenti chimici o biologici a cui si deve tendere in quanto raggiungibile con l’utilizzo delle migliori tecnologie possibili (BAT) e per la quale non è nota l’insorgenza di effetti avversi alla salute.
Virus
Parassita endocellulare obbligato, costituito da una molecola di acido nucleico (DNA o RNA), racchiuso in un involucro proteico (capside). L’intera unità infettiva viene definita virione.
Volume di aspirazione
Quantità di aria aspirata durante le operazioni di campionamento; viene in genere indicato a condizioni normalizzate di pressione e temperatura.